Africa: il mendicante seduto sulla montagna d’oro

Secondo il Rapporto “African Gold Industry” uno studio a scadenza biennale, il continente africano, dove la gente muore ancora di fame, ha una elevata presenza nel sottosuolo di 14 tra i minerali più pregiati del mondo (tra cui platino e diamanti). Inoltre in Sudafrica, Zimbabwe, Ghana e Repubblica democratica del Congo è presente il 40% dei giacimenti d’oro mondiali, il che significa che l’Africa è “naturalmente” uno dei Paesi potenzialmente più ricchi al mondo.

Il Rapporto elenca anche i siti che sono a minor rischio di sfruttamento, e figurano tra questi: Burkina Faso, Ghana e Mali, mentre nella lista nera dei luoghi ad alto rischio di sfruttamento iscrive Repubblica Centrafricana, Tanzania e Repubblica democratica del Congo.

L’Africa avrebbe a disposizione l’89% delle riserve mondiali di platino, l’81% di cromo, il 61% di manganese e il 30% di bauxite, il 50% della produzione mondiale di diamanti, il 25 di quella di oro e il 20 di quella di uranio.

D’altronde, già 30 anni fa, Jean Ziegler, sociologo e politologo svizzero, autore di interessanti saggi sulla povertà e la fame nel mondo definiva l’Africa come “un mendicante seduto su una montagna d’oro”. E se il complicato cubo di Rubik può essere risolto da mani abili e pazienti, il rompicapo africano ci lascia ancora irrisolti e spesso con le mani legate davanti a tante facciate scolorite da volti disperati.

I Rapporti riempiono gli scaffali, i G8 affollano i telegiornali ma il mendicante continua a elemosinare quello che gli viene rubato dalle tasche, giorno dopo giorno dopo giorno.

Anna Masucci