Dieci donne alla conquista dell'Everest

La scorsa estate dieci donne nepalesi hanno preso parte alla prima scalata femminile del monte Everest, raggiungendo la vetta più alta del mondo.

Dopo aver affrontato temperature estreme, livelli di ossigeno proibitivi, valanghe e tempeste, ora alcune di loro hanno preso parte ad una nuova missione: le ragazze hanno fondato una Ong, la Global Inclusive Adventures (GIA) ed hanno iniziato a visitare diverse scuole per raccontare ai bambini la loro avventura.

L'obiettivo è quello di coinvolgere e sensibilizzare i bambini riguardo i temi dell'uguaglianza, dell'empowerment delle donne e del surriscaldamento globale. Le divisioni per caste e per sesso della società nepalese le hanno portate a definirsi la prima spedizione femminile Sagarmatha per l'inclusione (First Inclusive Women’s Sagarmatha Expedition). Il termine "inclusione", sta ad indicare la speranza di raggiungere le pari opportunità per le donne di tutte le etnie.

"Vogliamo insegnare ai bambini che il successo viene dallo studio e dal duro lavoro; vogliamo far capire loro che nè l'età, nè la religione, nè la casta, nè la regione di provenienza hanno alcuna importanza se vuoi veramente raggiungere il tuo obiettivo" dice Shailee Basnett, la giornalista 24enne di "Nepals Himalmedia" che ha partecipato alla spedizione.

Nel raccontare la propria spedizione, le donne affrontano anche le conseguenze del surriscaldamento globale: "Nell'inverno scorso non ci sono state nevicate e in questa spedizione abbiamo visto picchi rocciosi dove una volta c'erano solo montagne completamente innevate" dice Sumsita Maskey, la coordinatrice della spedizione. Con questo livello di scioglimento dei ghiacci, diventa sempre più alto il rischio dei cosiddetti GLOF (Glacial Lake Outburst Flood): con lo scioglimento dei ghiacciai i laghi glaciali aumentano continuamente di livello e i loro argini ghiacciati vanno via via assottigliandosi, fino momento in cui collassano improvvisamente, causando tremende alluvioni che espongono ad un rischio enorme la popolazione himalayana.

Grazie al lavoro di questo team, che è stato supportato dal governo Danese, dalla Commissione Europea e dall'UNDP (United Nations Development Programme) il Monte Everest ci parla oggi di riscaldamento globale, di uguaglianza tra i sessi e di superamento delle discriminazioni di casta.

Andrea Lilli