Essere madre oggi, le sfide e i progressi nei cinque continenti

“Il bambino chiama la mamma e domanda: ‘Da dove sono venuto? Dove mi hai raccolto?’ La mamma ascolta, piange e sorride mentre stringe al petto il suo bambino. ‘Eri un desiderio dentro al cuore’”. Le parole di Rabindranath Tagore, poeta, scrittore e filosofo indiano, descrivono il profondo legame che lega le madri ai propri figli, in ogni tempo e in ogni parte del mondo.

La maternità, però, non è vissuta da tutte le donne nello stesso modo, e, come sottolinea il rapporto di Save the children (www.savethechildren.it) appena pubblicato “Stato delle madri nel mondo”, molte delle differenze che separano una mamma svedese da una somala sono legate al contesto economico e sociale in cui vivono.

Lo studio di Save the children è basato su cinque indicatori: salute materna e rischio di morte per parto, benessere dei bambini e tasso di mortalità entro i 5 anni, grado di istruzione, condizioni economiche e Pil procapite, partecipazione politica delle donne al governo. 

Da un punto di vista generale, il rapporto colloca Finlandia, Svezia e Norvegia ai vertici della classifica dei Paesi dove la maternità è più facile da affrontare, mentre assegna gli ultimi posti a dieci Stati dell’Africa sub-sahariana, con la Repubblica Democratica del Congo a chiudere la graduatoria.

I dati raccolti evidenziano le notevoli disparità tra i Paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo nella tutela della maternità e nel benessere della madri: così, ad esempio, le finlandesi possono contare su ben 17 anni di istruzione, mentre le donne congolesi su 8 e le somale solo su 2. Se il tasso di mortalità dei bambini entro i 5 anni nella Repubblica Democratica del Congo è di 167 su mille nati vivi, in Finlandia il valore scende a 3 su mille.

L’analisi presenta un focus tematico intitolato “Sopravvivere al primo giorno”. Nonostante a partire dal 1990 il tasso di mortalità dei bambini entro i 5 anni di vita e la mortalità delle mamme siano calati rispettivamente del 40% e 50%, “ogni giorno nel mondo 800 donne muoiono ancora per cause legate alla gravidanza o al parto, mentre quasi 7 milioni di bambini muoiono prima di compiere 5 anni”. E questo avviene per cause prevenibili e curabili, come infezioni, prematurità, complicazioni da parto.

Fortunatamente non mancano i dati positivi: il Malawi ha ridotto del 44% la mortalità infantile sotto i 5 anni, grazie agli aiuti delle organizzazioni internazionali e al forte impegno politico per formare molti operatori sanitari. Ma anche in Bangladesh (meno 49% di mortalità) e in Nepal (meno 47% ), i progressi si sono imposti “grazie a un maggior numero di operatori sanitari di comunità o all’adozione di una semplice tecnica per evitare le infezioni del cordone ombelicale”. 

Aidworld fa la sua parte fornendo supporto al "Rifugio per mamme"  un centro ghanese che accoglie ragazze di strada in gravidanza e dà loro tutto l'occorrente per vivere un parto sereno e sicuro, garantendo cure e assistenza alle neo-mamme e ai loro piccoli.

Offrire il proprio sostegno a questa realtà potrebbe essere un modo per conferire un nuovo più profondo significato alla prossima Festa della mamma.

Jennifer Zocchi