Etiopia: il ruolo degli uomini nella prevenzione del virus HIV

La prevenzione dall’HIV in Africa non passa solo attraverso le donne. Centrale dovrebbe essere il coinvolgimento degli uomini, ancora scarso, invece, a quanto riferiscono gli operatori in uno dei paesi più colpiti dalla drammatica epidemia, l’Etiopia

Mentre la popolazione etiope continua ad essere duramente colpita dal virus, il Paese del Corno d’Africa si interroga sul ruolo delle figure maschili nelle attività previste dal PMTCT - Programma di prevenzione di trasmissione HIV da madre a figlio[pdf].

Gli operatori internazionali coinvolti nel PMTCT affermano che il nuovo piano dell’Etiopia non potrà essere raggiunto entro il 2015 (come auspicato dagli Obiettivi del Millennio) a meno che gli uomini non vengano coinvolti in maniera più significativa nella salute riproduttiva. 

Secondo i dati forniti dal personale sanitario, fra le donne incinte che giungono al Gandhi Memorial Hospital di Nairobi, meno del 10% arriva con il proprio compagno. Quelle che scoprono di avere il virus di solito trovano problemi nel prendere le medicine preferendo assumere le cure ad insaputa del partner.

Il piano d’emergenza accelerato per la prevenzione della trasmissione HIV ha tre obiettivi: garantire al 90% delle donne incinte i servizi di cura prenatale; assicurare l’accesso universale agli addetti qualificati durante il parto; fornire farmaci antiretrovirali ad almeno l’80% delle donne sieropositive. 

Il ruolo attivo dell’uomo nella prevenzione dall’HIV potrebbe avere un impatto positivo sulla salute della popolazione, incoraggiando le proprie compagne a visitare cliniche prenatali e ricevere le cure di operatori sanitari qualificati prima e durante la nascita dei figli. 

Dati positivi provengono dal vicino Kenia dove proprio la partecipazione dei partner maschili al piano di prevenzione ha ridotto il rischio di trasmissione verticale e di mortalità infantile di più del 40% solo nel 2010.

Molti uomini non capiscono i vantaggi del test Hiv nonostante il buon progresso del programma PMTCT negli ospedali etiopi.

Resta aperta la grande sfida di riuscire a cambiare una cultura, una mentalità radicata, e convincere le donne insieme ai propri compagni, ad utilizzare le strutture sanitarie adeguate. Solo così si potrà davvero azzerare il numero delle nuove infezioni. 

Giorgia Li Vigni