Ghana: previsioni positive per la lotta alla malaria

Se gli altri Paesi lo hanno fatto, allora possiamo farcela anche noi”. Nella sfida per l’azzeramento della mortalità infantile causata dalla malaria, il Ghana continua a guadagnare posizioni su posizioni, macinando tappe intermedie ritenute irraggiungibili solo fino a pochi anni fa e avvicinandosi con lunghe e possenti falcate al traguardo. Oggi solo 62 bambini ogni 100mila restano vittime del morbo, che nel 2015 potrebbe diventare solo un lontano ricordo.

Nel rivolgersi alla platea riunita nella sala del ministero della Salute di Accra, che ha ospitato nei giorni scorsi la riunione del Namcop (il Programma nazionale per il controllo delle zanzare lanciato nel 2009), il direttore generale del Servizio sanitario del Ghana Gloria Quansah-Aasre ha dichiarato senza mezzi termini che l’obiettivo di eliminare completamente la mortalità collegata a questa forma fatale di parassitosi deve essere ormai considerato alla portata del Paese e che gli sforzi compiuti in questa direzione sono stati ripagati negli ultimi mesi da una serie di successi insperati.

In particolare, l’alto funzionario ha sottolineato che recentemente un team internazionale di aziende farmaceutiche e organizzazioni sanitarie, tra cui la Bill and Melinda Gates Foundation, ha annunciato che un vaccino contro la malaria a cui stava lavorando da alcuni anni ha cominciato a dare risultati estremamente positivi, arrivando a ridurre di oltre il 50 per cento il rischio di contrarre la malattia nei bambini tra i 5 e i 17 mesi di vita.

Se questo trend si mantenesse immutato l’Organizzazione mondiale della sanità (www.who.int) potrebbe rilasciare l’autorizzazione alla produzione del medicinale già nel 2015, anno che potrebbe passare alla storia come quello della scomparsa definitiva del morbo.

Nel frattempo, ha aggiunto il professor Fred Binka, decano di Sanità pubblica all’Università del Ghana, l’impegno del sistema sanitario nazionale deve essere quello di garantire a tutti l’accesso ai trattamenti antimalarici considerati attualmente più efficaci nella lotta contro il contagio.

Binka ha inoltre invitato l’intera comunità internazionale ad assumersi le proprie responsabilità nella battaglia per debellare la malaria, ricordando che senza un aumento sostanziale dei finanziamenti oggi messi a disposizione i passi avanti fin qui compiuti rischiano di rimanere privi di seguito. I 2 miliardi di dollari di sovvenzioni ottenuti nel 2011, ha concluso il professore, sono un buon risultato, ma la strada per arrivare ai 5-6 miliardi annui che sarebbero necessari alla ricerca e alla prevenzione è ancora lunga.

Jennifer Zocchi