L’allattamento naturale salva 95 bambini ogni ora

Tra il 1990 e il 2011 la riduzione della mortalità infantile ha fatto passi da giganti. Il numero di bambini che oggi perdono la vita è notevolmente calato rispetto a venti anni fa: le stime parlano di 14.000 vittime in meno al giorno che, moltiplicate per 365, fa cinque milioni di piccoli che ogni anno sfuggono a quello che una volta era un destino certo.

Come spiega Save the children nel suo ultimo rapporto, per diminuire ulteriormente questa cifra basterebbe una campagna di informazione globale per spiegare alle mamme qual è il modo corretto di nutrire i loro figli appena nati. Perché un gesto semplice e naturale potrebbe salvare la vita di milioni di bambini.

Ogni ora, in tutto il mondo, 95 neonati potrebbero essere facilmente risparmiati da malattie letali come la polmonite e la diarrea. Se così fosse, in un anno sarebbero salvate 830mila vite. Perché tutto questo diventi possibile non serve un prodigio: è sufficiente che i bambini ricevano entro la prima ora di vita il colostro, il primissimo latte materno. Il rapporto “Supercibo per i bimbi” lanciato nei giorni scorsi da Save the Children (www.savethechildren.it) punta a richiamare l’attenzione della comunità internazionale sull’importanza dell’allattamento al seno, dato per scontato in molte culture ma avversato in diverse regioni dell’Asia e dell’Africa.

Come spiegano gli esperti dell’organizzazione, l’allattamento è il modo più semplice ed efficace per attivare il sistema immunitario dei neonati, rendendoli tre volte più capaci di sopravvivere alle condizioni avverse. I dati raccolti nel rapporto evidenziano che, se nei Paesi meno sviluppati l’allattamento esclusivo al seno dei neonati proseguisse anche nei 6 mesi successivi, i piccoli diventerebbero 15 volte più resistenti a malattie potenzialmente letali.

Purtroppo, ancora oggi, in molte zone del globo si riscontra una scarsa educazione e responsabilizzazione delle madri, spesso legata a contesti culturali nei quali non sono loro a decidere liberamente come allattare i neonati e dove in alcuni casi nella prima ora di vita al posto del colostro viene somministrato caffè, burro di karitè o cenere. 

A ciò si aggiunge una carenza di ostetriche o operatori sanitari che possano informare e sostenere le neomamme. La loro presenza durante il parto, sottolinea il rapporto, potrebbe facilitare l’adozione dell’allattamento naturale raddoppiando il numero delle madri che scelgono questa opzione. Un terzo ostacolo è posto dall’inadeguatezza, o nel caso di  molti Paesi in via di sviluppo, dalla totale assenza di una legislazione di tutela economica delle neomamme lavoratrici. Infine, tra le barriere che bloccano la diffusione dell’allattamento naturale si segnalano le discutibili politiche di marketing di alcuni dei produttori di latte artificiale che, violando le norme del Codice internazionale dell’Organizzazione mondiale della sanità sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno, portano le neomamme a credere che questo rappresenti il sistema migliore per allattare i propri figli.

Contro questo stato di cose Save the children invita governi e organizzazioni internazionali ad attivarsi per favorire campagne di informazione sui benefici dell’allattamento naturale, e in generale a dedicare un maggior numero di risorse alla lotta contro la malnutrizione infantile. 

Si dice che un piccolo gesto può fare miracoli. E a volte quanto più piccolo è il gesto, tanto maggiore è il miracolo.

Jennifer Zocchi