L’Ue rifinanzia il programma di aiuto ai più poveri

Cinquecento milioni di euro per il biennio 2012-2013 da destinare al Pead, il Programma dell’Unione europea di aiuti agli indigenti. Dopo sette mesi di estenuante braccio di ferro il blocco dei Paesi favorevoli al mantenimento del finanziamento è riuscito ad avere la meglio sul fronte dei contrari, che sotto la guida della Germania ha provato in ogni modo a bloccare lo stanziamento dei relativi fondi. Per i prossimi due anni dunque il Pead è al sicuro, e con esso i 18 milioni di europei indigenti che ogni anno ricevono pasti e assistenza grazie al programma. Il fronte tuttavia rimane aperto, visto che il governo di Berlino ha vincolato il suo via libera ad un abbandono definitivo del programma a partire dal 2014.

Sette mesi di scontro. L’opportunità di continuare a destinare fondi al Pead era stata messa in discussione nell’aprile scorso in seguito a una sentenza della Corte di giustizia europea che aveva sancito la decurtazione del 76 per cento degli aiuti ai poveri. Una decisione che di fatto azzerava l’intervento straordinario del presidente della Commissione Ue José Manuel Barroso, che aveva innalzato il budget del programma da 113,5 milioni di euro erogati nel 2008 a 480 milioni.

L’impegno dei favorevoli. Ad opporsi alla posizione della Germania è stato un fronte ampio e composito, che ha visto in prima fila Francia, Belgio e Italia. Particolarmente importante è stato l’intervento del rumeno Dacian Ciolos, il commissario europeo per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale, che dopo il fallimento dell’ultimo Consiglio europeo del 20 ottobre si era detto “costernato nel vedere che il Consiglio non è stato in grado di sospendere il blocco dei piani di aiuti alimentari per i più indigenti per gli anni 2012-2013”. Ora che il programma è stato rifinanziato, Ciolos ha preso pubblicamente l’impegno di tenerlo in piedi anche per gli anni a venire: “Voglio assicurare ai beneficiari degli aiuti e ai banchi alimentari che la Commissione europea rimane mobilitata per assicurare il futuro del Pead”.

La sfida per il futuro. Eppure, nonostante due anni di vita assicurata, gli orizzonti del Pead non sono certo sgombri da nubi. “In futuro l’Ue non deve più finanziare le politiche sociali”, ha dichiarato seccamente Ilse Aigner, il ministro tedesco dell’Agricoltura, al momento di accettare il rifinanziamento del programma. “Bisogna essere molto chiari su questo punto. Siamo disposti a una soluzione transitoria valida solo per i prossimi due anni”. Per la Germania, dunque, quello degli aiuti agli indigenti è un problema da risolvere in sede nazionale, che non dovrà più godere di finanziamenti diretti da parte dell’Unione.
La battaglia per i poveri d'Europa è appena cominciata.

Jennifer Zocchi