Moringa oleifera, un “albero-supermercato” per sconfiggere la fame in Africa

C’è chi per fare la spesa deve andare al supermercato e chi invece può semplicemente uscire dalla porta e fare quattro passi nel boschetto vicino casa. Nel primo caso, di solito, si torna con buste ingombranti e colme, barcollando sotto il peso, mentre nel secondo, per procurarsi tutto ciò che serve, è sufficiente un piccolo e leggero cesto di vimini. A patto, però, che il boschetto sia formato da alberi di Moringa oleifera, una pianta tropicale nativa dell’India soprannominata “albero della vita” per le sue miracolose proprietà nutrizionali e medicinali.

Negli ultimi anni questo prodigioso vegetale ha cominciato ad essere studiato con interesse crescente dagli scienziati e dalle associazioni umanitarie che si battono contro la fame e la malnutrizione che affliggono numerosi Paesi africani. Dalla Sierra Leone al Sudafrica, oggi nel continente sono numerosi i progetti di lotta alla denutrizione incentrati sulla coltivazione dell’“albero-supermercato”, come è stato ribattezzata la Moringa dalla stampa internazionale specializzata.

Un soprannome più che meritato, se si considera che ogni parte di questo arbusto è commestibile, che sia fresca, conservata per mesi all’aria aperta oppure cotta. Le radici, ad esempio, sono un ottimo condimento per insaporire i cibi, i fiori hanno un sapore che ricorda quello dei funghi, i semi possono essere mangiati freschi o tostati.

A lasciare interdetti gli esperti di nutrizione sono però le foglie: un solo cucchiaio della loro polvere contiene infatti il 25 per cento in peso di proteine (più che le uova e il doppio del latte di mucca), il quadruplo di vitamina A delle carote, sette volte la vitamina C delle arance, il triplo del potassio delle banane. Abbastanza da fare invidia al più chimico degli integratori alimentari.

In aggiunta a tutto ciò, da questa “cornucopia vegetale” è possibile ricavare facilmente estratti per la cura di infiammazioni, febbre, tosse, bronchite, raffreddore e nevralgie; i semi sono ottimi stabilizzatori della pressione del sangue e le radici hanno eccellenti proprietà digestive.

L’ultimo programma che coinvolge la Moringa ha preso il via nel piccolo villaggio rurale di Tooseng, nel Limpopo, la più povera delle province sudafricane. Nel giro di pochi mesi i 15 ettari di alberi piantati nella zona hanno dato risultati sorprendenti dal punto di vista alimentare, contribuendo in misura significativa al sostentamento degli abitanti della comunità, che ne sono entusiasti.

La vera manna, insomma, in Africa non arriva dal cielo, ma dalla terra, per mettere radici e prosperare.

Jennifer Zocchi