Un nuovo strumento contro la tratta degli esseri umani

E' argomento di questi giorni visti i ripetuti sbarchi nel Canale di Sicilia e visto che se ne attendono degli altri con l'arrivo della bella stagione. "Penso che dobbiamo attenderci un nuovo significativo arrivo di persone – dice Laura Boldrini, portavoce dell'Alto commissariato delle Nazioni unite. - Fino a quando ci saranno situazioni di tensione in aree non lontane, come il Corno d'Africa, le persone cercheranno un posto sicuro”.

Si torna a parlare di migranti e di immigrazione, anche in seguito alla recente pubblicazione del quarto rapporto  dell'European Migration Network  che fornisce una fotografia dei complessi canali migratori italiani. I dati del  rapporto indicano che, oltre ad operare per favorire processi di integrazione, è indispensabile contrastare i fenomeni di sfruttamento delle persone legati all'immigrazione.

L'Italia affronta la situazione con il nuovissimo Centro Nazionale di coordinamento per l’immigrazione. Inaugurato il 15 febbraio, è stato fortemente voluto dall’Unione europea e l’Italia è tra i primi paesi della Comunità a dotarsene. Il compito del Centro di coordinamento sarà quello di organizzare tutte le attività necessarie per il contrasto all’immigrazione illegale gestita da vere e proprie organizzazioni criminali. L’impegno principale sarà proprio quello di smantellare il fenomeno della tratta degli esseri umani.

Contrastare questo tipo di immigrazione clandestina è infatti da più parti sentito come un dovere di civiltà contro i mercanti di vite umane che si arricchiscono col contrabbando di sogni e speranze. Finalmente il nostro paese ha uno strumento in più per combatterli.

Paola Longobardi