Un premio per chi aiuta l’Africa a fare a meno degli aiuti

Si chiama Ibrahim prize for achievement in african leadership. E' il premio istituito dal magnate delle telecomunicazioni Mohammed “Mo” Ibrahim che ogni anno offre una generosa somma di denaro al leader africano che si è maggiormente distinto per le sue capacità di governo.

L’Africa è un continente estremamente ricco”. Pur essendo universalmente considerato un filantropo, Mohammed Ibrahim di carità non vuole neppure sentir parlare. “Il problema del nostro continente non è certo la mancanza di soldi”, ha dichiarato senza mezzi termini al Wall Street Journal. “Quello che serve è una buona governance. Senza una buona governance non avremo alcun futuro”. 

Nato vicino al Lago Nubia, nel Nord del Sudan, dopo aver studiato ingegneria in Egitto Ibrahim si è trasferito in Gran Bretagna nel 1974 e da qui, a partire dal 1989, ha cominciato a costruire le fondamenta di quello che sarebbe divenuto nel giro di un decennio un impero della telefonia mobile, con decine di milioni di clienti in tutto il mondo. 

Eppure, anche dopo essere divenuto uno degli uomini più ricchi del pianeta, il pallino di aiutare il prossimo questo singolare businessman l’ha sempre conservato. Anzi, avendo accumulato una fortuna, ha cominciato a ragionare in grande e l’ha trasformato in una palla da basket. 

A partire dal 2006 la Mo Ibrahim Foundation ha iniziato a bandire ogni anno l’Ibrahim prize: un premio del valore di 5 milioni di dollari rateizzati in un decennio, più un vitalizio di 200mila dollari l’anno dopo i dieci iniziali, che viene attribuito al leader africano democraticamente eletto che ha dimostrato le migliori capacità di gestione politico-amministrativa contribuendo in maniera concreta al progresso del suo Paese e che abbia lasciato pacificamente la carica negli ultimi tre anni. 

A decidere le nominations è un apposito comitato, che valuta i candidati in base all’Ibrahim index of african governance, un indicatore sintetico composto da 86 parametri che misura l’efficienza dei governi nel garantire il rispetto delle leggi, i diritti civili, la libertà economica e il progresso sociale. 

Sebbene il premio sia annuale, fino ad oggi è stato concesso solo tre volte, a Joaquim Chissano, Festus Mogae e Pedro Pires, ex presidenti del Mozambico, del Botswana e di Capo Verde. Questo perché, per ottenerlo, è fondamentale il merito effettivo. E come ha sottolineato Ibrahimse nessuno lo merita, nessuno lo ottiene”.

Jennifer Zocchi