Violenza contro le donne, 16 giorni per combatterla

Si apre oggi la campagna per contrastare i maltrattamenti nei confronti delle donne. La manifestazione prende significativamente il via nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, indetta dalle Nazioni Unite nel 1999, e si concluderà il 10 dicembre, giornata internazionale sui diritti umani.

Come nasce la campagna “16 giorni di attivismo contro la violenza di genere”. È sorta con il primo Istituto per la leadership mondiale delle donne, sostenuto dal Center for women’s global leadership (Cwgl), attivo dal 1991. Gli organizzatori scelsero le date del 25 novembre e del 10 dicembre per collegare simbolicamente la violenza contro le donne con la violazione dei diritti umani, evidenziando come il primo tipo di crimine possa essere considerato una manifestazione del secondo. Questo periodo comprende anche altre date significative: il 29 novembre, giornata internazionale dei difensori dei diritti umani delle donne; il 1 dicembre, giornata mondiale contro l’Aids; il 2 dicembre, giornata internazionale per l’abolizione della schiavitù e il 6 dicembre, anniversario del massacro di Montreal (nel 1989 quattordici donne furono uccise da un antifemminista in Canada, da allora ogni anno si ricorda la loro memoria indossando un fiocco bianco).

25 novembre. I sostenitori dei diritti delle donne hanno proclamato il 25 novembre una giornata di lotta alla violenza già a partire dal 1981. Questa data vuole commemorare l’assassinio delle tre sorelle Mirabal, attiviste politiche nella Repubblica Dominicana, nel 1960 su ordine del dittatore dominicano Rafael Trujillo.

L’impegno internazionale. Aumentano nel mondo le azioni per contrastare il problema. Ad affermarlo è il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon: “Le associazioni femminili non sono più sole: dall’America Latina agli Stati Uniti, dall’Asia all’Africa, uomini e ragazzi, giovani e anziani, musicisti, celebrità e personalità di spicco del settore sportivo, media, organizzazioni pubbliche e private e cittadini si stanno impegnando di più per la tutela di donne e ragazze e la promozione dell’emancipazione e dei diritti di queste ultime”.

La celebrazione di quest’anno sottolinea il ruolo le imprese possono svolgere attraverso progetti di sviluppo e sostegno finanziario alle organizzazioni impegnate in questo senso. “L’azione denominata Principi di emancipazione delle donne, iniziativa del Global Compact e di Unifem, riconosce il costo economico della violenza perpetrata sulle donne e riceve il sostegno di più di 120 aziende leader del settore” precisa Ban Ki-moon. Tuttavia, c’è ancora molto da fare: “nelle abitazioni, nelle scuole e in ufficio, nei campi di rifugiati e nelle situazioni di conflitto, il settore delle imprese può contribuire a impedire il perpetrarsi delle diverse forme di violenza a cui donne e ragazze continuano a essere esposte” aggiunge il segretario dell’Onu. La violenza contro le donne e le ragazze continua infatti ad avere proporzioni preoccupanti: almeno una donna su tre in tutto il mondo ha subito violenze fisiche, sessuali o abusi di altro genere nella sua vita, spesso da una persona a lei nota.

Le azioni di contrasto. I governi, le organizzazioni internazionali e le Ong promuovono diverse iniziative nella giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Tutti noi possiamo offrire il nostro contributo in vari modi. Ad esempio, firmando sia la petizione per rendere prioritario il problema della violenza contro le donne sia quella contro la violenza sessuale nei conflitti, rispettivamente ai link: http://www.saynotoviolence.org/join-say-no e http://www.saynotoviolence.org/make-women-count-for-peace.

Si tratta di proposte che rientrano nella campagna del segretario generale delle Nazioni Unite UNITE to End Violence against Women, attraverso l’iniziativa Say NO-UNITE promossa dall’Unifem nel 2009. A maggio il contatore Say NO-UNITE ha registrato più di 250.000 azioni di individui, organizzazioni e governi. All’interno del sito è presente anche un calendario delle manifestazioni che si svolgono nel mondo in questi giorni.

Altre iniziative importanti sono quelle volte alla abolizione delle mutilazioni genitali femminili, diffuse in 28 paesi dell’Africa Sub-Sahariana, in alcuni paesi del Medio Oriente e asiatici e che riguarda circa 500.0000 ragazze anche in Europa. Ricordiamo in questo ambito End Fgm, la campagna europea lanciata da Amnesty International (per maggiori informazioni www.endfgm.eu/en), e di Ban Fgm, la campagna che si batte per l’adozione della risoluzione dell’Onu per la messa al bando di questa pratica che coinvolge circa 3 milioni di donne, per una media di 8.000 bambine al giorno. Si può firmare il loro appello al link: www.banfgm.org/BanFGM%21/The_Appeal.html.

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