Costa d'Avorio, prima condanna per la pratica dell’infibulazione

E’ il primo procedimento penale nel paese tra i più colpiti dalla pratica della mutilazione genitale femminile. In Costa d’Avorio, nove donne sono state condannate ad un anno di carcere e ad una multa di 75 euro per aver praticato l’infibulazione a trenta ragazze. Pratica illegale dal 1998, ma solo oggi se ne apprende la prima condanna ufficiale.

Secondo il ministero per la Donna e gli Affari sociali si è registrato un calo delle escissioni del 10%, una diminuzione che fa ben sperare e che deve fare da monito ai 27 Paesi africani colpiti da questo fenomeno illegale e ancora troppo diffuso in modo clandestino. Questa pratica perversa di sottomissione femminile è spesso perpetrata da altre donne che girano di villaggio in villaggio, creando un vero e proprio business illegale che incrementa il livello di corruzione. L’uso di strumenti non sterili e le cuciture fatte con attrezzi rudimentali provocano gravi infezioni, e le bambine che riescono a sopravvivere possono andare incontro a una vita di sofferenza.

E allora, che sia questa della Costa d’Avorio la prima di una serie di condanne legate alle mutilazioni femminili.

Paola Longobardi