Infanzia: una giornata per ricordare che tutti i bambini sono uguali

Oltre il colore della pelle, oltre il Paese d’origine, oltre la famiglia di nascita e lo status legato al possesso di beni materiali, tutti i bambini del mondo sono uguali e hanno gli stessi diritti: è per affermare con forza tutto questo che ogni anno, il 20 novembre, si celebra la Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza. L’obiettivo è sempre quello di sensibilizzare il pubblico ai problemi dell’universo dei minori, troppo spesso trascurati, e promuovere nuovi e più positivi cambiamenti sociali e culturali nei loro confronti.

La convenzione Onu per la tutela dei minori. La data del 20 novembre è stata scelta dalle Nazioni unite per ricordare la ratifica della Convenzione Onu sui diritti del fanciullo, entrata in vigore nel 1989. Da allora la carta è sempre stata uno strumento di riferimento per l’intera comunità internazionale. Elaborata armonizzando differenti esperienze culturali e giuridiche, la Convenzione enuncia in forma coerente i diritti fondamentali che devono essere riconosciuti e garantiti a tutti i bambini e a tutte le bambine del mondo ed è il trattato in materia di diritti umani che vanta il maggior numero di ratifiche da parte degli Stati (ben 193).

I principi fondamentali su cui è articolato il testo sono quattro: non discriminazione (art. 2); superiore interesse del minore (art. 3); diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo del bambino (art. 6); ascolto delle opinioni del minore (art. 12).

Più diritti per tutti. Ancora oggi sono davvero troppe le differenze che esistono nella tutela dell’infanzia tra gli Stati più ricchi e quelli meno sviluppati, richiamando al tempo stesso le responsabilità dei governi e delle istituzioni in generale nei confronti dei minori. Secondo il Fondo delle Nazioni unite ancora oggi nel mondo 11 milioni di bambini muoiono ogni anno prima di aver compiuto 5 anni a causa di malattie facilmente debellabili quali polmonite, morbillo, tetano; 200 milioni di bambini sotto i cinque anni soffrono di malnutrizione e uno su 6 nasce sottopeso; 123 milioni di bambini non hanno mai frequentato la scuola; 150 milioni di bambini lavorano quotidianamente sottopagati o solo per un pezzo di pane; 600 milioni di bambini, ossia un quarto del totale, vivono in condizioni di estrema povertà.

Nonostante la drammaticità di questi numeri, però, negli ultimi due decenni sono stati numerosi i passi avanti compiuti a livello internazionale nel miglioramento della qualità della vita dei bambini: ovunque nel mondo il tasso di alfabetizzazione è aumentato, la malnutrizione è diminuita, come pure la mortalità infantile, mentre l’intenso lavoro svolto dall’Organizzazione internazionale del lavoro ha consentito di contrastare in modo sempre più efficace lo sfruttamento dei minori. Questi risultati sono frutto di uno sforzo collettivo portato avanti da tutti i Paesi e dalle istituzioni internazionali, ma rappresentano solo una parte del lungo cammino che ha come meta ultima l’universale riconoscimento dell’uguaglianza di tutti i bambini. Un cammino per l’avanzata del quale ognuno può dare il suo contributo.

Jennifer Zocchi