Il futuro dell'Italia è nelle seconde generazioni

Il 2012 è iniziato con uno sguardo energico e di speranza sul futuro della cittadinanza multietnica italiana. Ancora una volta in poche settimane, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è tornato a lanciare un appello sul diritto di cittadinanza dei bambini figli di immigrati, inserendolo come punto cardine del suo discorso di Capodanno.

“Non c'è futuro per l'Italia senza rigenerazione della politica e della fiducia nella politica” ha detto dimostrando una profonda convinzione nella forza dei giovani e delle fortune derivanti dall’intercultura.

“Avvertiamo quotidianamente i limiti della nostra realtà sociale - prosegue - le ansie e le incertezze dei giovani. E insieme avvertiamo i limiti del nostro vivere civile, confrontandoci con l'emergenza […] di una crescente presenza di immigrati con i loro bambini che restano stranieri senza potersi, nei modi giusti, pienamente integrare" 

Le cosiddette “seconde generazioni” (www.secondegenerazioni.it) sono in Italia una realtà tutt’altro che marginale, bensì matura (molti figli di immigrati costituiscono oggi la spina dorsale di scuole e università) e consapevole, fortemente limitata dal mancato riconoscimento della cittadinanza nell’accesso alla vita collettiva e lavorativa.

La Legge italiana ha previsto fin qui l’attribuzione della cittadinanza ai soli giovani residenti continuativamente in Italia al compimento dei 18 anni. Le procedure per la richiesta, tuttavia, sono complesse e solo una piccola percentuale di ragazzi di seconda generazione riescono ad ottenere la cittadinanza in tempi rapidi.

Il discorso di Capodanno di Napolitano ha posto la necessità, in questo momento di crisi più che mai, di investire con coraggio in aree della convivenza civile fin qui tenute ai margini della vita politica, realizzando scelte immediate e  lungimiranti.

Occorre, sempre secondo il Presidente, una nuova "forza motivante", un nuovo coraggio civile e uno sguardo rivolto "con speranza fondata verso il futuro". 

Giorgia Li Vigni