“Crescere insieme da lontano”, presentato a Roma uno studio sul sostegno a distanza

Uno studio dell’Agenzia per il Terzo Settore ha delineato un quadro informativo sul sostegno a distanza, sulle modalità, i numeri e le organizzazioni che utilizzano questo strumento. Dallo studio emerge che, su un totale di 111 organizzazioni non profit coinvolte nel rapporto, la maggior parte di queste si trova al nord dell’Italia, soprattutto in Lombardia, mentre il secondo numero più significativo si trova nella provincia di Roma. Il campione preso in esame corrisponde alle organizzazioni iscritte all’elenco dell’Agenzia che hanno aderito alle Linee Guida per il Sostegno a Distanza

Si stima che in Italia circa due milioni di cittadini abbiano attivato una forma di sostegno a distanza. “Malgrado la crisi economica che ha riguardato tutti – dichiara Marida Bolognesi, consigliere dell’Agenzia per il Terzo Settore - il sostegno a distanza dimostra di tenere o di aver subito solo una lieve flessione, perché è stato compreso dalle organizzazioni e dai cittadini il valore aggiunto rispetto ad altre forme di raccolta fondi. Con il progetto “Sad in chiaro” (www.ilsostegnoadistanza.it) abbiamo dimostrato che sono molte le buone prassi in Italia, soprattutto perché le organizzazioni investono in sviluppo, educazione e crescita nei paesi in difficoltà”.

Nello studio c’è un’analisi relativa anche alle risorse umane operanti nel settore e risulta che il 78,8 % delle persone attive è volontario, mentre solo il 9,9% è costituito da personale dipendente. L’11,3% è classificato come “altro”, si fa riferimento cioè a soggetti quali collaboratori, consulenti, persone in servizio civile. Infine, la figura femminile prevale sia tra i dipendenti (68%) che tra i volontari (59%).

In ultimo, emerge che questa forma di sostegno è molto di più di un contributo economico donato ogni mese ad una organizzazione. Infatti, il donatore partecipa attivamente alla realizzazione di un progetto di vita di un bambino o di un adolescente al quale si garantiscono servizi di vario tipo - assistenza sanitaria e alimentare, la possibilità di andare a scuola, di imparare un mestiere.

In media il contributo annuale per un sostegno è di 300 euro all’anno, anche se ogni organizzazione sviluppa il progetto secondo modalità specifiche e il contesto in cui opera, nonché sulla base dei bisogni delle comunità locali.

Anche Aidworld ha aderito alle Linee Guida dell'Agenzia per il Terzo Settore, come ulteriore garanzia di trasparenza sulle proprie attività di sostegno a distanza.

Paola Longobardi