Adiza ha trovato la via del riscatto

Adiza è nata nella regione est del Ghana, uno di quei posti in cui la povertà può davvero essere terribile. I suoi genitori sono contadini, ma nella stagione secca provvedere alle esigenze alimentari della famiglia è difficile. Anche per questo lei non ha mai avuto l'opportunità di frequentare la scuola.

I genitori si separano quando  lei ha appena 10 anni. Sua madre si risposa e il patrigno di Adiza, che ha già altre due mogli e sette figli, si rifiuta di mantenere anche lei che viene dunque persuasa da altre ragazze della sua comunità ad abbandonare il villaggio per andare a cercare lavoro ad Accra e potersi così mantenere da sola.
La capitale ghanese però si rivela subito un ambiente ostile, certo non la “terra promessa” ricca di opportunità che Adiza si aspettava.

La ragazza diventa una venditrice d'acqua per strada. Lavora 12 ore al giorno per guadagnare meno di 1 cent. per ogni pezzo venduto, ma è comunque contenta di riuscire a procurarsi del denaro onestamente.
Dorme nella zona del mercato, in baracche fatiscenti. Tutti i suoi averi stanno in una borsa di plastica e per custodirli deve pagare un ragazzino perché li sorvegli durante il giorno mentre lei lavora: quello che le resta delle sue fatiche a fine giornata non sono che pochi spiccioli.

L'unico desiderio di Adiza è guadagnare un po' di denaro per tornare al suo villaggio e poter ritrovare sua madre. Ad appena 15 anni però rimane incinta, ma il suo ragazzo rifiuta di prendersi la responsabilità del bambino che sta per nascere.
Al sesto mese di gravidanza un'operatrice del centro di Street Girls Aid sostenuto da Aidworld, la contatta  e la convince a recarsi al Rifugio per mamme.

Nel rifugio Adiza impara a cucire abiti e Batik, i tradizionali tessuti africani. Rimane ospite fino al parto e mette al mondo un bellissimo bambino sano. Anche dopo la nascita del bimbo, il Centro continua ad aiutarla a diventare sarta, supportandola nell'apertura del suo negozietto di abiti su misura.
Mi fa paura pensare a cosa mi sarebbe potuto succedere se non avessi incontrato il Rifugio per mamme.  - dice oggi. - Sono enormemente grata a questo Centro per l'aiuto che mi ha dato e spero un giorno di poterlo ripagare”.

Cristina Mustari