Campagna Globale per l'educazione: l'importanza dell'istruzione femminile

Riaffermare il diritto di tutte le bambine e le donne del mondo a ricevere un’istruzione adeguata. Quest'anno è questo il tema della Global Action Week, che da giorno 2 a giorno 8 maggio 2011 coinvolgerà ben 100 paesi del mondo.

Si tratta di una iniziativa  in cui vengono coinvolte associazioni, rappresentanti istituzionali e della società civile, studenti e insegnanti, e che serve a sollecitare i Governi che nel 2000 hanno sottoscritto gli otto Obiettivi di Sviluppo del Millennio e gli Obiettivi dell’Education for All (EFA) nel  raggiungimento, entro il 2015, di un'istruzione di base di qualità obbligatoria e universale e nell'incentivare i finanziamenti all’educazione a livello internazionale.
In occasione di questa settimana di mobilitazione, il gruppo di organizzazioni che in Italia ne sono promotrici, 16 Associazioni da sempre ipegnate nel sostegno all'infanzia, ha realizzato  un Dossier sull’accesso all’istruzione, “Educazione per tutti e per tutte. La dimensione di genere nelle scuole del Sud del mondo”. Il documento spiega quanto sia importante garantire la parità tra generi nell'accesso all'istruzione. Il dossier contiene dati molto significativi: nel mondo, 69 milioni di bambini non hanno accesso alla scuola primaria. Il 54% sono bambine. Dei 759 milioni di adulti analfabeti, due terzi sono donne.

Nel comunicato stampa di presentazione dell'niziativa di quest'anno, Elena Avenati, coordinatrice della Coalizione Italiana della Campagna spiega che “Garantire un’istruzione alle bambine a partire dai cinque anni potrebbe aumentare i tassi di sopravvivenza infantile fino al 40%.”

Oltre all'analisi delle cifre, il report contiene testimonianze di beneficiari di progetti educativi realizzati nel Sud del mondo. Storie che raccontano di “studentesse mancate” e della diseguaglianza tra uomini e donne sui banchi di scuola, ma anche storie di bambine che sono riuscite a uscire da situazioni di povertà proprio grazie all'istruzione e allo studio.

Cristina Mustari