Dalla Spagna arrivano 100 milioni di euro per promuovere i diritti delle donne nel mondo. Lo prevede l’accordo firmato dal ministro degli esteri spagnolo, Miguel Angel Moratinos, con il direttore esecutivo dell’Unifem (il Fondo di sviluppo delle Nazioni Unite per le donne), Inés Alberdi, lo scorso 14 aprile.
L’intesa impegnerà il governo spagnolo per 3 anni, dal 2010 al 2012. E si pone l’obiettivo di aumentare la sicurezza e migliorare le condizioni giuridiche ed economiche delle donne nel mondo. I fondi andranno a finanziare progetti per la prevenzione della violenza contro le donne e le bambine e per la promozione di una giustizia uguale per tutti, senza distinzioni di genere. Verranno sostenuti anche i programmi che incoraggino la partecipazione femminile alla vita politica ed economica, nonché nei processi di pace. E quei piani che supportano la leadership femminile nei governi democratici.
L’impegno della Spagna arriva in un momento critico per il reperimento di fondi, a causa della crisi economica in atto, e renderà più efficace la lotta dell’Unifem contro la violenza nei confronti delle donne. “Il supporto spagnolo è essenziale per il nostro lavoro e ci aiuterà ad aumentare la responsabilizzazione delle donne nel mondo e realizzare i loro diritti” ha dichiarato Inés Alberdi.
Il direttore esecutivo del Fondo ha inoltre ricordato il ruolo fondamentale svolto dall’Unifem nei processi di ricostruzione e ha portato l’esempio dell’Afganistan e di Haiti, dove sta ancora lavorando con le autorità locali e internazionali per assicurare che le azioni umanitarie e i programmi di riabilitazione tengano conto dei bisogni specifici delle donne e rendano possibile la loro partecipazione al processo decisionale.
Il 2010 si sta dimostrando un anno particolarmente significativo per i diritti delle donne. A marzo è stato festeggiato il 15° anniversario della storica conferenza delle donne a Pechino del 1995 ed è stata avviata l’implementazione della Dichiarazione di Pechino e della Piattaforma di Azione. Nel 2010 ricorre anche il decimo anniversario della risoluzione 1325 del consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che invita i governi a coinvolgere un maggior numero di donne nei processi politici postbellici e mira a rafforzare il loro ruolo nei processi di peacekeeping e nella prevenzione dei conflitti.