Giornata mondiale dell'acqua: necessario invertire la rotta anche in agricoltura

La Giornata Mondiale dell’Acqua 2012 vuole sottolineare la necessità di un'attenta e più rispettosa gestione delle risorse idriche. Il pianeta ha sete perchè il mondo ha fame, il tema di quest'anno. Nel mirino non soltanto gli sprechi idrici, ma anche quelli alimentari e relativi alla produzione di cibo.
Secondo le statistiche, noi consumiamo da 2 a 4 litri di acqua al giorno, la maggior parte è contenuta negli alimenti che mangiamo o è stata necessaria per produrli. Acqua e consumo di cibo sono dunque per vari motivi collegati.
Per garantire a tutti l'accesso ad un'alimentazione di base è necessario mettere in campo, con urgenza, alcune azioni: iniziando a utilizzare prodotti meno trattati, che dunque richiedono una quantità minore di acqua. Dal produttore al consumatore, tutti gli attori della catena possono fare qualcosa per ridurre il consumo di acqua, a beneficio della sicurezza alimentare mondiale.

L’invito, in questa giornata, è a lavorare dunque a uno sviluppo agricolo ecosostenibile, che sia in grado di garantire l'approvvigionamento alimentare, senza contribuire allo sfruttamento delle risorse.

È la FAO  in particolare a fare il punto su criteri e metodi della sostenibilità agricola. Già  lo scorso giugno 2011, il rapporto "Save & Grow"  rivolgeva un appello per una produzione agricola sostenibile.

Se messa in atto, si tratterebbe di una inversione di marcia rispetto ai dettami della "Green Economy" degli anni '60, l'uso di un'agricoltura industriale intensiva (con pesticidi e fertilizzanti chimici) per risolvere il problema della fame nel mondo.
La "Green Economy" non è più sostenibile per il pianeta. Il rapporto FAO "Save & Grow" auspica perciò l’abbandono del modello intensivo, in favore di un approccio ecologicamente più sostenibile ed economicamente meno dispendioso.
L’agricoltura, si legge nel rapporto, deve imparare innanzitutto a "conservare" (Save) e svilupparsi (Grow) in armonia con gli ecosistemi che la ospitano, senza stravolgerli e anzi sfruttandone le potenzialità.

Stando a quel rapporto e ai dati diffusi in occasione della giornata mondiale dell'acqua, l’impegno dovrà essere rivolto soprattutto a sostenere i piccoli contadini e le famiglie rurali a basso reddito per far fiorire piccole aziende agricole, mediamente più ecosostenibili e produttive delle grandi multinazionali.
Il punto forte di una simile visione sta tutto nel lungo periodo: un'agricoltura sostenibile riuscirà a produrre quantitativamente di più negli anni, migliorando la situazione dell'approvvigionamento idrico anche nelle aree più svantaggiate.

Giorgia Li Vigni