Nuovi obiettivi di sviluppo del millennio. Alla ricerca di una partnership globale

Una nuova partnership globale per andare oltre gli Obiettivi di sviluppo del Millennio ed eliminare per sempre la piaga della povertà estrema, che affligge ancora oggi centinaia di milioni di persone in tutto il pianeta. È la proposta di un panel internazionale istitutito dalle Nazioni unite per studiare e risolvere i principali problemi che impediscono l’eliminazione del divario tra Paesi ricchi e Paesi poveri e il pieno sviluppo di ogni essere umano in un contesto di serenità e benessere.

Presieduto dal primo ministro britannico David Cameron, dalla presidente della Liberia Ellen Johnson Sirleaf e dal presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono, il gruppo di lavoro ha dedicato mesi all’analisi dell’attuale contesto internazionale e delle dinamiche economiche tra Paesi “ricchi” e quelli in via di sviluppo. Le conclusioni cui è pervenuto il panel sono state raccolte in un dossier che sarà sottoposto a Ban Ki-moon, il segretario generale dell’Onu (www.un.org), e che costituirà la base per un confronto per l’elaborazione di una road map in grado di orientare la comunità internazionale dopo il 2015, l’anno fissato per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo del Millennio.

Nel rapporto l’Obiettivo numero 1, che prevede di dimezzare il numero di persone costrette a vivere in condizioni di povertà estrema (ossia con meno di 1,25 dollari al giorno), è visto come il punto di partenza per un traguardo molto più ambizioso, quello della definitiva eliminazione dell’indigenza in ogni angolo del globo entro il 2030. Solo risolvendo questo problema, sottolineano i curatori dello studio, sarà possibile ripensare le dinamiche di sviluppo delle economie dei vari Paesi su una base più equa, che tenga conto delle specifiche esigenze delle singole realtà.

Gli interventi urgenti individuati nel dossier riguardano l’eliminazione dei matrimoni precoci, la necessità di garantire ad ogni donna l’accesso a un conto in banca e la gestione della proprietà privata in condizioni di assoluta parità con gli uomini, l’elaborazione di piani di sviluppo che tengano conto delle esigenze ambientali, il rallentamento della deforestazione e la riduzione degli sprechi alimentari e dei rifiuti. Il documento sottolinea inoltre la necessità di restituire alle persone la fiducia nei governi e nelle istituzioni, promuovendo lo stato di diritto, la libertà di parola, la trasparenza e la lotta alla corruzione.

Alcuni degli Obiettivi di sviluppo del Millennio, come quello di dimezzare il numero di persone che non ha acceso all'acqua potabile, sono già stati raggiunti. Altri invece, spiega il dossier, con ogni probabilità saranno mancati. Ma quello che conta è avviare una nuova partnership per lo sviluppo, che possa orientare l’intera comunità internazionale lungo una strada difficile e tortuosa come quella dell’eliminazione delle disparità tra ricchi e poveri, favorendo una crescita globale e condivisa, senza esclusioni e discriminazioni.

Jennifer Zocchi