Un mondo più giovane, una speranza più grande

Il mondo non è mai stato così giovane. Un quarto della popolazione del pianeta ha infatti un età compresa tra i 10 e i 24 anni. A rilevarlo è il Rapporto 2014 dell’Unfpa, il Fondo per la popolazione delle Nazioni unite.

I dati contenuti nell’analisi, la cui edizione italiana è curata dall’Aidos (l’Associazione donne italiane per lo sviluppo), mostrano che su una popolazione complessiva di 7,3 miliardi di persone ci sono ben 1,8 miliardi di ragazze e ragazzi under 24. Il 90 per cento di loro vive nei Paesi in via di sviluppo. E tra tutti gli Stati della comunità internazionale è l’India che può vantare il primato assoluto, con il 30 per cento dei suoi 1,1 miliardi di abitanti, ossia 330 milioni.

Il rapporto pone l’accento sulle grandi potenzialità rappresentate da questa fetta di popolazione, sottolineando il fatto che molti dei Paesi in ascesa dispongono di un “dividendo demografico”, ossia di una quota di crescita economica potenziale collegata all’aumento della  popolazione produttiva. Come ha sottolineato Daniela Colombo, presidente dell’Aidos, i  giovani offrono una grande opportunità di trasformare il futuro, “ma questo sarà possibile solo se avranno le competenze necessarie, salute, educazione e possibilità di scegliere”. Perché ciò avvenga, ha continuato Colombo, “occorrono investimenti giusti non solo per migliorare il reddito pro-capite e il tenore di vita, ma anche per togliere centinaia di milioni di persone dalla povertà”. 

I ragazzi under 24 di oggi saranno gli uomini di domani e per questo, spiega lo studio, i prossimi Obiettivi di sviluppo del millennio, che saranno fissati nel 2015, dovranno necessariamente includere i loro bisogni e le loro necessità, ponendoli al centro di progetti e politiche sociali ed economiche.

E lo stesso dovranno fare i singoli Paesi, considerato che quelli che avranno la lungimiranza di investire da subito sulla formazione e sul benessere psico-fisico dei loro adolescenti, nella seconda metà del secolo si troveranno in una posizione di vantaggio rispetto agli altri, potendo contare su una popolazione più istruita, più sana e capace di far fronte alle molteplici sfide che nel futuro la comunità degli Stati sarà chiamata ad affrontare.

Jennifer Zocchi
24 November 2014