Khan Academy: un raggio di luce dove l’istruzione sembra un miraggio

È sera in un campo profughi al confine tra Giordania e Siria. Tra le tende, una luce fioca illumina il volto concentrato di Ahmad, 14 anni. Scaricata a singhiozzo grazie a una connessione instabile, sul suo smartphone scorre una lezione di algebra. Non è il modo ideale per studiare, ma è l’unico che ha.

A migliaia di chilometri di distanza, in un quartiere periferico di Manila, l’insegnante Mary Rose accende un hotspot improvvisato con il suo telefono: oggi i suoi studenti seguiranno la lezione di scienze da lì, seduti su panche di legno sotto un albero.

Sono solo due delle milioni di storie che ogni giorno si intrecciano con Khan Academy, una piattaforma nata da un gesto semplice: un uomo, Salman Khan, che nel 2006 iniziò a registrare videolezioni per aiutare una cugina in difficoltà con la matematica. Oggi, quella intuizione è diventata un faro per chi, in ogni angolo del mondo, rischia di restare indietro solo perché nato "nel posto sbagliato".

L’istruzione come diritto, non come privilegio

Khan Academy on è una scuola. Non è neppure la soluzione perfetta. Studiare su uno schermo piccolo, magari condiviso con fratelli o genitori, con la connessione che va e viene, non è l’ideale. Gli insegnanti lo sanno: nulla sostituisce una classe vera, il contatto umano, la possibilità di fare domande guardando negli occhi chi ti risponde.

Eppure, in troppe parti del mondo, l’alternativa non è una scuola migliore, ma nessuna scuola. È qui che Khan Academy diventa preziosa: con oltre 10.000 lezioni gratuite — dalla matematica alla storia dell’arte, dalla programmazione alla chimica — tradotte in 36 lingue, offre a chiunque uno zaino digitale pieno di opportunità.

Quelle di Ahmad o di Mary Rose non sono eccezioni: sono la regola in contesti dove l’istruzione è un lusso, non un diritto.

Un alleato per chi costruisce ponti

Ma Khan Academy non è solo per le emergenze. È anche per i volontari che insegnano italiano ai migranti, per i genitori che vogliono aiutare i figli con i compiti, per gli educatori che cercano materiali accessibili e di qualità.

Per associazioni come Aidworld, Khan Academy può essere un alleato potente: corsi gratuiti per aggiornare le competenze di volontari e operatori, materiali adattabili per insegnare a migranti, rifugiati o persone con disabilità, anche senza budget, lezioni scaricabili e usabili offline, per raggiungere chi vive in aree isolate o con connessioni precarie.

Oltre lo schermo, la speranza

Khan Academy non è la risposta a tutti i problemi dell’istruzione. Ma in un mondo dove 617 milioni di bambini non hanno competenze di base in matematica e lettura, è un inizio. È la mano tesa a chi rischia di annegare, un ponte gettato verso un futuro migliore.

Come dice Salman Khan: "L’istruzione non dovrebbe dipendere dalla fortuna di nascere nel posto giusto. Dovrebbe essere un diritto, punto."

Se anche tu lavori nel sociale o nell'educazione, ora puoi chiederti: come posso usare questo strumento per accendere una luce in più?

Scrivici la tua idea o la tua sfida: insieme, possiamo trovare il modo per renderla una risorsa per chi ne ha più bisogno.

Andrea Lilli
2 December 2025