Ratificata la convenzione di Varsavia. Pene più severe per la tratta di esseri umani

L’Italia ha fatto un passo importante nella lotta al traffico di persone e alla loro riduzione in schiavitù. Il disegno di legge prevede pene più severe per chi gestisce il traffico di persone e le riduce in schiavitù. Il testo ha infatti introdotto alcune modifiche agli articoli 600, 601 e 602 (riduzione e mantenimento in schiavitù, tratta di persone, acquisto e alienazione di schiavi) del codice penale prevedendo aumenti di pena da un terzo alla metà “se la persona offesa è minore degli anni diciotto; se i fatti sono diretti allo sfruttamento della prostituzione o al fine di sottoporre la persona offesa al prelievo di organi; se dal fatto deriva un grave pericolo per la vita o l’integrità fisica o psichica della persona offesa”.

Il fenomeno. La tratta di persone è una violazione dei diritti umani. Ne cadono vittime uomini, donne e bambini, ridotti in condizione di schiavitù, segregati e privati della loro libertà individuale. Nel mondo si stima che le vittime siano 2,7 milioni. Per l’80% sono donne e bambini. Solo in Europa sono circa 500.000 persone; in Italia, più di 30.000.

La Convenzione di Varsavia è nata con l’obiettivo di proteggere i loro diritti e di elaborare un quadro completo di assistenza. Firmata dai capi di Stato e di Governo dei Paesi membri durante il vertice di Varsavia del 16 e del 17 maggio 2005, essa si ispira alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, nonché alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale ed al relativo Protocollo aggiuntivo contro la tratta delle persone, volto a prevenire, reprimere e punire la tratta delle persone, in particolare, delle donne e dei bambini, approvati a New York il 15 novembre 2000.

Nuovi strumenti di indagine. Per combattere i reati interessati di riduzione e mantenimento in schiavitù, tratta di persone, acquisto e alienazione di schiavi verranno messi in campo gli strumenti di indagine utilizzati per il contrasto della criminalità organizzata.

Prevenzione del fenomeno e protezione delle vittime. La Convenzione di Varsavia evidenzia il fatto che la tratta di persone rappresenti una violazione dei diritti umani e un affronto alla dignità e all’integrità delle persone e sottolinea la necessità di intensificare la protezione di tutte le sue vittime. Gli obiettivi che si pone sono i seguenti: prevenire la tratta; proteggere i diritti umani delle vittime; perseguire gli autori del reato; promuovere la cooperazione internazionale.

Per il recupero delle vittime prevede assistenza medica e psicologica, supporto per la loro reintegrazione nel tessuto sociale d’origine e risarcimento dei danni subiti. Inoltre consente il rilascio di permessi di soggiorno alle vittime, sia per ragioni umanitarie sia per consentirne la cooperazione con le autorità. Tra le misure innovative, infine, richiede per la vittima un periodo di recupero e riflessione di almeno 30 giorni, per sottrarsi all’influenza del trafficante, unitamente alla possibilità di punire i clienti delle vittime di tratta per aver beneficiato delle relative prestazioni.

Maggiori informazioni sono disponibili sul sito del governo al link: http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/tratta_esseri_umani