Salute materna e infantile, il punto sugli Obiettivi del millennio

Sono passati tre anni da quando la Campagna mondiale per la salute ha preso il via nell’ambito degli Obiettivi del millennio. E mancano cinque anni prima che l’intera iniziativa giunga a compimento. I risultati conseguiti e le mete da raggiungere per la tutela della salute delle donne e dei bambini sono illustrati nel Rapporto sulla Campagna mondiale 2010, presentato lo scorso 12 novembre dalla Noran (Norwegian agency for development cooperation).

Gli Obiettivi di sviluppo del millennio. A settembre del 2000 i 192 stati dell’Onu hanno sottoscritto la Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite e si sono impegnati a raggiungere entro il 2015 otto obiettivi al fine di liberare ogni essere umano dalla “condizione abietta e disumana della povertà estrema” e a “rendere il diritto allo sviluppo una realtà per ogni individuo”.

All’interno di questa iniziativa è stata lanciata nel 2007 dal primo ministro norvegese Jens Stoltenberg la Campagna mondiale per la salute, che ha lo scopo di raggiungere gli obiettivi 4 e 5 del programma: ridurre di due terzi la percentuale di mortalità tra i bambini con meno di 5 anni di età e di tre quarti quella delle donne in dolce attesa. A questa si è aggiunta la Strategia mondiale per le donne e la salute dei bambini (Global Strategy for Women’s and Children’s Health), lanciata lo scorso settembre dal segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, che ha previsto lo stanziamento di 40 miliardi di dollari e la stesura di una tabella di marcia da seguire.

I risultati raggiunti. Il Rapporto sulla Campagna mondiale 2010 si propone di fare il punto della situazione e stimolare le nazioni nel raggiungimento dei risultati che si sono impegnate a conseguire. A questo scopo si rivela utile l’esempio dei casi virtuosi, che serviranno da pungolo per quei paesi rimasti indietro nel rispetto delle loro promesse. Tra questi figurano:

Unione Africana: l’organizzazione intergovernativa che raccoglie 53 stati si è impegnata ad estendere la Campagna africana per la riduzione della mortalità materna (Carmma) a tutto il continente, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza dei rischi e prevenire la morte delle mamme e dei bambini. America Latina e Caraibi: hanno promosso un’iniziativa per la maternità sicura che prevede un maggiore tutela della salute femminile, la diffusione di strumenti essenziali in ambito ostetrico e la raccolta di dati utili in questo ambito. Gran Bretagna: ha creato una commissione indipendente che monitorerà l’uso delle sue risorse e pubblicherà su internet i risultati delle indagini. Fondazione di Bill Gates: insieme con i governi inglese, australiano e statunitense ha predisposto un piano di aiuti per ridurre le gravidanze indesiderate e la mortalità materna e neonatale nei paesi in via di sviluppo.

Obiettivi da conseguire tra il 2011 e il 2015. Nelle 49 nazioni più povere del pianeta si possono fare enormi progressi nei prossimi quattro anni. Si possono prevenire: il decesso di 15 milioni di bambini al di sotto dei 5 anni, compresi 3 milioni di neonati; 33 milioni di gravidanze indesiderate; la morte di 570.000 donne a causa di complicazioni legate al parto o alla gravidanza (anche per via della pratica dell’aborto clandestino). Si possono proteggere 88 milioni di bambini dalle malattie che ne bloccano la crescita e 120 milioni dalla polmonite.

Nel 2015 ci saranno 19 milioni di donne in più che potranno partorire all’interno di strutture attrezzate e ricevere l’assistenza e le medicine necessarie; 2 milioni di bambini che potranno ricevere le cure fondamentali per le infezioni neonatali; 22 milioni di neonati che potranno essere allattati al seno per i primi 6 mesi di vita; 15 milioni di bambini che potranno ricevere le vaccinazioni necessarie per il primo anno di vita; 117 milioni di bambini sotto i 5 anni che potranno ricevere integratori di vitamina A. Nel 2015 esisteranno 85.000 cliniche specializzate in più e 3 milioni e mezzo di assunzioni nel personale sanitario.

Le prossime tappe. Per evitare che si perda lo slancio iniziale, il Rapporto indica un piano da seguire nel 2011, elencando i prossimi appuntamenti importanti. I più vicini sono il World Economic Forum di gennaio a Davos, ilWorld Mobile Congress di febbraio a Barcelona. Gli incontri culmineranno a settembre con la lettura del primo report sulla Strategia mondiale da parte del segretario generale dell’Onu.

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