Agricoltura, le associazioni europee si incontrano per cambiare le politiche di accesso al cibo

È arrivato il momento di ripensare le politiche di gestione e accesso al cibo seguite finora dal Vecchio Continente. All’inizio di quest’anno i prezzi del cibo hanno raggiunto livelli insostenibili in tutto il mondo, riportando alla memoria il picco toccato nel 2008. Ad essere colpiti sono soprattutto i poveri, per i quali la spesa per i generi alimentari assorbe gran parte del bilancio famigliare.

Per cambiare le cose oltre 500 rappresentanti di movimenti sociali, associazioni e organizzazioni di cittadini e consumatori, provenienti da più di 40 Paesi, si sono dati appuntamento dal 16 al 21 agosto a Krems, in Austria per il Forum Nyéleni Europa. L’obiettivo è costituire un movimento per la sovranità alimentare.

Agricoltura, maggior sostegno ai piccoli produttori. In questo contesto, l’agricoltura rappresenta una parte della soluzione al problema, anche se le politiche pubbliche seguite dai governi stanno andando nella direzione sbagliata. Contro la scelta neoliberista adottata a livello planetario è iniziata già da alcuni anni una mobilitazione che mira a riprendere il controllo dal basso dei sistemi alimentari e agricoli. L’alleanza produttori-consumatori-ambientalisti che si riunirà in Austria a metà agosto chiede una nuova politica agroalimentare “basata sulla rilocalizzazione della produzione agricola, che sostenga i piccoli produttori e faciliti l’accesso alla terra per i nuovi agricoltori e per i collettivi”. L’obiettivo, dicono i promotori del Forum, è quello di “costruire un nuovo modo di organizzare i nostri sistemi alimentari dai semi nei campi al cibo nei nostri piatti, che alimenteranno la biodiversità, l’ambiente, le culture e le tradizioni locali delle nostre regioni, così come invertire la scomparsa dei produttori europei”.

La situazione nello Stivale: scende il numero dei contadini. Anche il nostro Paese, uno dei giganti agricoli dell’Ue e primo produttore bio del continente, è interessato dal forte aumento dei prezzi del cibo che, secondo il nuovo direttore della Fao José Graziano da Silva, continueranno a rimanere elevati ancora per diversi anni a livello globale. I dati dell’Istat evidenziano come negli ultimi 10 anni le aziende agricole italiane si siano ridotte di un terzo, mentre nella penisola la superficie agricola utilizzata è diminuita di 300mila ettari.

L’impegno delle associazioni italiane. Per questo l’Italia parteciperà all’incontro di Krems con una delegazione di una ventina persone, composta tra l’altro di contadini e rappresentanti di diverse associazioni, che porterà alla riunione varie proposte, come il sostegno ai modelli agricoli compatibili con l’ambiente, la valorizzazione delle reti di distribuzione e commercializzazione alternative e la tutela dei lavoratori agricoli immigrati.

Jennifer Zocchi