E' stata fissata dall'Assemblea Generale dell'Onu e si festeggia il 19 agosto di ogni anno, è la Giornata Mondiale Umanitaria, dedicata a quell'esercito silenzioso che impiega la propria vita ad assistere uomini, donne, bambini in difficoltà nelle parti più povere e sfortunate del pianeta.
Operatori umanitari, cooperanti, volontari delle ONG che prestano il loro appassionato servizio in territori difficili, non senza rischiare la vita, e che nonostante tutto continuano con discrezione la loro opera, in Somalia, in Darfur, Etiopia, Pakistan e in tutte quelle terre in cui la sofferenza sembra essere condizione di vita quotidiana e ineliminabile, questa giornata è stata istituita proprio per loro, per celebrarne l’operato.
Solo nel 2010 sono stati 242 gli operatori umanitari rapiti, feriti o addirittura uccisi. Un dato che mostra chiaramente la pericolosità che questo ruolo comporta, ma che non basta come deterrente per tenere i cooperanti lontani da questi scenari. Darfur, Somalia, Kenia, Afghanistan, sono i teatri più minacciosi. Gli attentati contro i posti di assistenza umanitaria si sono triplicati e ogni anno circa 100 addetti perdono la vita. Non sono solo uomini. Tantissime infatti sono le donne impegnate in operazioni umanitarie.
La voglia di dare il proprio personale contributo per lenire sofferenze, combattere la povertà, dare dignità all'umano dolore, spinge questi uomini e queste donne comunque a rinunciare alla vita comoda, ai privilegi del "mondo fortunato", per calarsi nelle realtà dei paesi in via di sviluppo in completo spirito di condivisione con le popolazioni che vanno ad assistere.
E sono tante le loro storie, varia la loro provenienza, diverse le motivazioni, ma comune lo slancio verso gli altri e il desiderio di impegnarsi seriamente e profondamente per cambiare le cose.
Non avranno medaglie, non avranno riconoscimenti per la loro "straordinaria quotidianità", ma certamente la soddisfazione di vedere i frutti delle loro azioni sui volti delle persone aiutate.
La giornata si celebra dal 2008, ed è stata istituita per ricordare 22 funzionari dell’Onu uccisi in un attentato dinamitardo a Bagdad nel 2003. Per la celebrazione di questo quarto anno il motto scelto dalle Nazioni Unite è “People helping people”, l’obiettivo è anche quello di sensibilizzare sull’importanza dell’assistenza umanitaria e della missione dei cooperanti che, - come afferma il Segretario Generale dell'Onu Ban Ki-moon nel messaggio dedicato a questa giornata - "contribuiscono concretamente a rendere il mondo un posto migliore" .