2500 delegati provenienti da 130 nazioni, questi i numeri della partecipazione alla Settimana mondiale dell'acqua che è in corso a Stoccolma, organizzata dal SIWI (Stockholm International Water Institute).
Già in apertura il Rapporto del programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (Unep) segnala la necessità di raddoppiare a breve l'approvvigionamento idrico mondiale.
La popolazione complessiva crescerà fino ad arrivare a 9 miliardi di individui, e così fra meno di 40 anni sarà necessario trovare nuove modalità di approvvigionamento e reperire nuove risorse idriche.
Attualmente più di un miliardo di persone vivono in aree del pianeta afflitte dalla siccità, circa 4000 bambini al giorno muoiono per aver bevuto acqua inquinata.
Numeri già spaventosi che rischiano di aumentare in un prossimo futuro se non si troveranno subito nuove strade.
Uno dei temi all’ordine del giorno, in questa settimana di studio e confronto, riguarda la crescente urbanizzazione e i problemi ad essa legati: aumentano i consumi idrici nelle grandi città rimanendone comunque difficile l'approvvigionamento. Si stima che attualmente, nelle zone urbane, per 830 milioni di persone manchino i servizi idrici di base. E in tutto ciò certo i cambiamenti climatici non sono di aiuto.
Per tutte queste ragioni si calcola che, se le attività agricole il regime alimentare non subiranno sensibili cambiamenti, per garantire la sicurezza alimentare entro il 2050 servirà il doppio dell'acqua attualmente utilizzata. Necessità che ha portato alla richiesta di una governance per la regolamentazione globale dell'acqua e per una più razionale gestione delle risorse idriche a livello mondiale.
In questo contesto il dato positivo che ci sembra opportuno rilevare è proprio la grande partecipazione all'appuntamento dedicato ad uno dei beni più preziosi per la vita umana, che rivela certamente l'importanza data al tema e l'impegno serio di tutti i governi per trovare le giuste soluzioni.